31 July 2023
Italian Sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy. Rapporto ISMEA 2023
Italian Sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy.
Rapporto ISMEA 2023
ISMEA, con la direzione scientifica di Fabio Del Bravo, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, presenta il Rapporto 2023 «Italian Sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy».
«La filiera agroalimentare italiana rappresenta uno dei pilastri della competitività del made in Italy nel mondo, grazie alle sue eccellenze enogastronomiche, alla qualità delle produzioni e alla tradizione storica radicata nei territori; l’apprezzamento estero per la produzione italiana è testimoniato dalla continua crescita delle esportazioni negli ultimi anni. Tuttavia, a porre pressione sulla competitività delle esportazioni made in Italy autentiche agisce il fenomeno dell’Italian sounding, focus del presente Rapporto, ovvero l’utilizzo di denominazioni, riferimenti geografici, immagini, combinazioni cromatiche e marchi che evocano l’Italia su etichette e confezioni di prodotti agroalimentari non italiani.
Per quantificare il fenomeno, l’ISMEA, nell’ambito del Programma Rete Rurale Nazionale (Piano 2021-23 – Scheda Progetto 10.1 Internazionalizzazione), ha svolto un’indagine con l’obiettivo da un lato di approfondire la presenza di prodotti agroalimentari tipici della tradizione italiana negli scaffali dei supermercati di tutto il mondo, dall’altro calcolare il periodo necessario per trasformare l’Italian sounding in esportazione made in Italy, quantificando la capacità produttiva potenziale dei settori impattati. In particolare, l’indagine si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario indirizzato a oltre 250 retailer internazionali distribuiti nei 10 paesi del mondo dove il fenomeno è più marcato, analizzando 11 prodotti tipici del made in Italy. Dai risultati dell’indagine emerge come il fenomeno dell’Italian sounding per questo cluster di analisi valga 11,7 miliardi di euro, in media il 55% in più delle esportazioni nazionali di questi prodotti nei mercati esteri selezionati.» [Fonte https://www.reterurale.it].
Il Rapporto si prefigge, già nelle premesse, un obiettivo ambizioso: disegnare un quadro di prospettiva in seno al quale innestare percorsi di investimento pubblici e privati, che consentano alle imprese italiane di recuperare quei 60 miliardi, calcolati per l’anno 2022, di cd. Italian Sounding “raggiungibile”; vale a dire la quota di fatturato legata ai quei consumatori internazionali realmente ingannati da pratiche commerciali equivoche, che sono portati a credere di acquistare veri prodotti italiani, quando invece si tratta di imitazioni con nomi originali o simili alle eccellenze agroalimentari italiane.
Il recupero della quota cd. “raggiungibile”, con il fatturato aggiuntivo che si verrebbe a creare, consentirebbe all’intera filiera agroalimentare italiana di raddoppiare la quota in valore di export.
Il Rapporto ipotizza che, alle condizioni attuali, la filiera agroalimentare italiana non sia in grado di soddisfare in modo efficace la domanda di prodotti Italian sounding: in tal contesto, pertanto, si ritiene necessario tracciare una roadmap di crescita degli investimenti delle aziende, auspicabilmente supportata anche dalla messa a disposizione di risorse pubbliche, per accrescere la capacità produttiva della filiera e renderla in grado di soddisfare la domanda potenziale.
È nell’ambito della relazione positiva fra investimenti e fatturato che si dispiega il modello di trasformazione della domanda di Italian sounding in export effettivo costruito da Ambrosetti nel quale si ipotizzano tre possibili diversi scenari per raggiungere gli obiettivi sopra citati:
- raddoppiando il tasso di crescita degli investimenti nel settore rispetto a quello attuale sarebbero necessari 27 anni per trasformare l’Italian sounding in export e fatturato per le produzioni italiane;
- raddoppiando oltre al tasso di crescita degli investimenti anche la loro produttività mediante strategie di innovazione e digitalizzazione occorrerebbero 15 anni per la trasformazione;
- l’aggiunta dei fondi del PNRR al raddoppio del tasso di crescita di investimenti e produttività consentirebbe l’obiettivo della conversione in esportazioni effettive entro 11 anni.
In un contesto nel quale, all’interno dell’aggregato agricolo-alimentare, i diversi settori sono caratterizzati da elasticità agli investimenti eterogenee, sono molteplici gli spunti rilevanti per il settore dei salumi e in particolari delle produzioni a IG, fra i prodotti di punta dell’export italiano sia in termini di notorietà che di valore: in particolare, nello Scenario 2, prosciutto e salumi impiegherebbero solamente 7 anni per internalizzare l’Italian sounding relativo al proprio comparto (la metà della media della filiera nazionale). Questo risultato sarebbe permesso soprattutto da un’elevata risposta del fatturato alla crescita degli investimenti (7,4 il coefficiente di trasmissione degli investimenti in fatturato, davanti a un coefficiente dell’aggregato nazionale del settore agricolo e alimentare pari a 2,4).
Le politiche economiche e i loro effetti trovano terreno fertile nell’ambito di accordi internazionali che costituiscono il presupposto per lo sviluppo dell’export e per la tutela e valorizzazione anche delle Indicazioni Geografiche: si pensi agli effetti del Canada Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), tra Unione europea e Canada, uno dei mercati a maggior potenziale nella graduatoria ExportPlanning. Osservando gli effetti dell’Accordo sui 10 prodotti agroalimentari top-exporter dall’Italia verso il Canada, emerge come parte della solida crescita in valori e in volumi delle esportazioni agroalimentari italiane dal 2018 al 2022 sia dovuta ad alcuni prodotti di salumeria, in particolare salsicce e i salami, protagonisti di una variazione del +326,3% in quantità e del +88,1% in valore.
In tale quadro, Ambrosetti ha diffuso un vero e proprio manifesto per contrastare l’Italian sounding, in cui sono state individuate azioni concrete finalizzate a consolidare il ruolo dell’Italia come Paese di riferimento nello sviluppo delle eccellenze agroalimentari.
[Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti 2023]
L’intero Rapporto è consultabile nella pagina dedicata del portale Rete Rurale Nazionale.