Il nuovo Ministro dell’Agricoltura e della Pesca del Portogallo, José Manuel Fernandes, ha comunicato la volontà di revocare l’ordinanza – ereditata dal precedente governo – che introduceva il Nutriscore.
Una notizia che trova il plauso del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che a margine del recente Consiglio dell’Agricoltura e della Pesca a Bruxelles ha riferito « Il sistema Italia ha contrastato da sempre il Nutriscore, un’etichetta condizionante e non informativa, non utile alla trasparenza, ma che indirizza verso alcuni prodotti, spesso iper-trasformati rispetto a prodotti di qualità come il nostro parmigiano o l’olio d’oliva, che noi consideriamo eccellenze. L’Italia anche oggi è protagonista in Europa di un’interlocuzione che mette a garanzia le nostre imprese ma anche i cittadini europei e del pianeta rispetto alle derive che vanno contro quello che è il benessere alimentare che noi garantiamo e rappresentiamo come Italia e vorremmo diventasse Patrimonio comune dell’umanità ».
Il dietrofront del Portogallo evidenzia il progressivo allineamento di molti Paesi sul tema Nutriscore, a favore di una maggiore unità di intenti per l’adozione di un sistema armonizzato di etichettatura nutrizionale fronte-pacco a livello UE realmente capace di informare il consumatore per metterlo nella condizione di scegliere consapevolmente per seguire diete più sane e bilanciate.
Una posizione, quella del Portogallo, che segue anche la recente decisione della catena svizzera Migros di non esporre più l’etichetta a semaforo sui suoi prodotti. La società – precisando che informazioni esaurienti sui valori nutrizionali degli articoli in vendita continueranno ad essere presenti sulle confezioni di tutti i prodotti Migros, a tutela e corretta informazione ai consumatori – ha comunicato che l’esperienza maturata in tre anni dall’introduzione del NutriScore ha dimostrato benefici limitati rispetto ai costi.
ISIT ha da tempo posto l’attenzione sul pericolo dell’affermarsi di sistemi di etichettatura nutrizionale legati al principio della comunicazione a semaforo, primo fra tutti il Nutriscore. I prodotti DOP e IGP infatti rappresentano l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana ed europea e sono il risultato di una combinazione unica di fattori umani e ambientali tipica di un determinato territorio. I prodotti a Indicazione Geografica rispettano un disciplinare di produzione e hanno determinate caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche che sono controllate e riconosciute dalla legge. Per questo si possono fregiare del riconoscimento di qualità dell’Unione europea.
Gli schemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco dovrebbero informare – e non condizionare – i consumatori, aiutandoli a fare scelte consapevoli. Siamo altrettanto convinti che il Nutriscore non operi in tal senso, prefigurandosi come un sistema discriminatorio e incompleto nella comunicazione e informazione al consumatore. Inoltre, se pensiamo ai prodotti a Indicazione Geografica, tra cui i nostri rinomati salumi DOP e IGP italiani, riteniamo che i sistemi di etichettatura nutrizionale a semaforo siano pratiche svalorizzanti per l’immagine dei prodotti. Pratiche contro le quali è importante che i Consorzi di tutela facciano fronte comune, a tutela del valore – economico, sociale e storico – delle produzioni.
Il Nutriscore, a differenza del Nutrinform Battery proposto dal Governo italiano, ha basi scientifiche discutibili in quanto fondato sui profili nutrizionali, argomento scientificamente molto controverso i cui limiti sono stati riconosciuti anche da EFSA. È uno schema direttivo, dà un giudizio complessivo dell’alimento e divide tout court i cibi in ‘buoni’ e ‘cattivi’, senza mettere il consumatore nella condizione di scegliere consapevolmente. Inoltre, è arbitrario il criterio di assegnazione del punteggio così come i nutrienti scelti non rispecchiano evidenze scientifiche riconosciute. Senza contare che non tiene in considerazione il beneficio del consumo di tutti i nutrienti se consumati nelle giuste quantità e frequenze all’interno di una dieta varia ed equilibrata, come quella tradizionale di molti Paesi. Infine, il giudizio complessivo fornito dal Nutriscore è sempre calcolato considerando una porzione di 100 g di prodotto, senza valutare la porzione effettivamente consumata.
ISIT accoglie con favore l’idea di un futuro sistema armonizzato di etichettatura nutrizionale fronte-pacco (FOP) in tutta l’UE. Un sistema informativo che non implichi però una classificazione degli alimenti, che per quanto si cerchi di avvalorare scientificamente non può ridursi alla mera applicazione di un algoritmo matematico. E infine, ma non meno importante, che non si presti a strumentalizzazioni commerciali.
Di seguito il comunicato stampa MASAF