Il Parlamento Europeo ha dato il via libera definitivo alla riforma del settore delle Indicazioni Geografiche ratificando l’approvazione del Regolamento.
Il nuovo testo del Regolamento europeo sulle Indicazioni Geografiche – che ha passato in questi giorni il vaglio dei giuristi linguisti per le traduzioni ufficiali nelle varie lingue dei Paesi UE – è atteso in pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea entro fine marzo/aprile 2024.
Giunge così al termine il percorso di riforma del settore delle Indicazioni Geografiche che vede ora, per la prima volta, un unico testo legislativo per tutte le produzioni IG, agroalimentari e del vino.
Un Regolamento che premia in primis il lavoro del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e delle istituzioni comunitarie e l’impegno dell’on. De Castro, parlamentare europeo Relatore della Riforma.
Una riforma ottenuta anche grazie alla sinergia fra i rappresentanti dei diversi settori delle DOP e IGP italiane ed europee, impegnati da subito e in prima linea affinché nel testo finale fossero inseriti o mantenuti punti ritenuti fondamentali per la valorizzazione e la salvaguardia del sistema.
ISIT, in particolare, nell’interesse del settore salumi a IG ha interagito in maniera costruttiva e incisiva con le altre Associazioni di settore e con le istituzioni nazionali ed europee.
Un testo definitivo che – in primo luogo – valorizza e rafforza il ruolo dei Consorzi di Tutela e in particolare di quelli riconosciuti, sempre più centrali all’interno del sistema IG: attraverso, ad esempio, il rafforzamento dei loro poteri erga omnes, l’estensione dei piani di regolazione dell’offerta, il consolidamento delle azioni a difesa dalle pratiche svalorizzanti.
Il nuovo regolamento assicura inoltre una protezione più solida delle IG, in particolare su Internet ma anche attraverso, ad esempio, la possibilità di registrazione automatica all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona e una maggior protezione delle IG utilizzate come ingredienti, predisponendo una procedura nazionale di autorizzazione che segue di fatto quanto già avviene in Italia.
Importante sottolineare anche che il nuovo Regolamento persegue una semplificazione burocratica e procedurale, finalizzata in primis a snellire la registrazione delle denominazioni e a ridurre i tempi della modifica dei disciplinari.
Da sottolineare l’introduzione della definizione di sostenibilità – basata su tre pilastri, sociale, ambientale ed economico – che lascia facoltà ai Consorzi di elaborare un rapporto di sostenibilità e di rispetto del benessere animale.
Infine, per una maggiore trasparenza verso il consumatore è stato inserito l’obbligo di indicare in etichetta il nome del produttore.
Importante, ora, l’implementazione a livello legislativo nazionale del nuovo regolamento, in cui auspichiamo che continui il forte coordinamento tra ministero e principali associazioni del settore.